Francesco Scaduto
Francesco Scaduto fu un importante uomo politico, docente universitario, senatore del Regno d'Italia, autore di opere giuridiche, esperto in diritto ecclesiastico, uomo pratico competente anche in materia agraria.
A Francesco Scaduto è intitolato il Liceo-Ginnasio di Bagheria che ricevette tale denominazione con decreto ministeriale del 27 aprile 1957 su richiesta del Consiglio comunale e del Collegio dei professori: con questa scelta si volle rendere onore ad un illustre studioso quale fu appunto Francesco Scaduto e ricordarlo alle generazioni future degli studenti Bagheresi.
Sempre a Francesco Scaduto, in qualità di senatore, è intitolata una strada di Bagheria nel centro storico della città.
Biografia di Francesco Scaduto
Nacque il 28 Luglio 1858 a Bagheria, da Francesca Rotolo e da Gioacchino Scaduto, piccolo proprietario terriero. Bagheria era allora un piccolo centro agricolo dove si coltivavano principalmente la vite, l'ulivo, il mandorlo e il sommacco, che serviva per l'estrazione del tannino, usato per la concia delle pelli. A sud dell'abitato dominava il latifondo, in gran parte incolto o mal coltivato. Non c'erano scuole pubbliche. Bagheria aveva in quel momento due soli maestri comunali che impartivano le nozioni basilari dell’istruzione ed un Educandato per fanciulle presso il Collegio di Maria a Villa Larderia. Con l'unità d'Italia Bagheria che lo stesso Scaduto descrive come «paese relativamente popoloso, senza risorse municipali, per ristrettezza di territorio amministrativo, per mancanza di patrimonio, senza facilità di espansione privata, perché accerchiato da cinque latifondi», conoscerà un periodo di rapido sviluppo economico, sociale e culturale. Infatti, in seguito alla legge Corleo (legge per l'enfiteusi dei beni rustici ecclesiastici in Sicilia del 1862), nel settembre 1865 più di mille bagheresi ebbero assegnati i lotti di terra in cui era stato suddiviso l'ex feudo dell'Accia, appartenente all'Oratorio di Santa Cita di Palermo, per secoli abbandonato a pascolo naturale, dando inizio ad una svolta decisiva dell'economia bagherese e all'espansione dell'abitato.
In quegli anni un giovane sacerdote, Francesco Castronovo, appartenente a una famiglia borghese di notari e amministratori, apre nel 1863 una scuola privata che sarà frequentata non solo da figli di possidenti e di notabili, ma anche da ragazzi promettenti negli studi che si erano ritirati dalla scuola pubblica per ristrettezze finanziarie o ignoranza e che l’educatore stesso andrà a cercare personalmente. L’attività di educatore del sacerdote venne molto apprezzata dai bagheresi tanto che la scuola prenderà il nome di « Istituto Convitto Manzoni » e avrà anche l’appoggio della principessa Donna Sofia Lanza di Trabia che ospitò il Convitto Manzoni a Palazzo Butera nel 1873. Francesco Scaduto frequentò il Convitto dalle scuole elementari sino alla quinta ginnasiale poi continuò gli studi liceali a Palermo, al Liceo classico Vittorio Emanuele II, dove fu compagno e amico di Vittorio Emanuele Orlando e di Gaetano Mosca. Sappiamo che seguì i corsi di Filologia e Glottologia dell’Università di Palermo presso la Facoltà di Lettere per due anni quindi nel 1877 proseguì gli studi presso l’Istituto di Studi Superiori di Firenze - la futura Università di Firenze - dove conseguì la laurea in Lettere e Storia nel 1881.
Dopo la laurea ricevette molti assegni di perfezionamento. Nel 1884 ricevette la cattedra di diritto ecclesiastico nell'Università di Palermo e due anni dopo vinse il concorso di professore straordinario all'Università di Napoli. Nel 1911 fu trasferito all'Università di Roma, dove insegnò fino al 1933. Fu nominato senatore del Regno d'Italia dalla XXVII legislatura (1° marzo 1923) . Fu membro di altissime società scientifiche ed accademiche e rivestì importanti cariche pubbliche. Visse gli ultimi anni della sua vita a Favara, città d'origine della moglie, dove morì il 29 luglio 1942.
Opere di Francesco Scaduto
Gli scritti attribuiti a Francesco Scaduto sono circa 182 così classificabili:
Manuali di diritto ecclesiastico e scritti di metodologia e teoria generale del diritto ecclesiastico.
Scritti di storia del diritto italiano in senso stretto.
Scritti di storia delle relazioni tra Stato e Chiesa.
Scritti di diritto matrimoniale dello Stato e della Chiesa.
Scritti in tema di libertà religiosa, libertà della Chiesa e connessione giuridica della Santa Sede e dei suoi organi.
Scritti di politica ecclesiastica.
Scritti in tema di enti ecclesiastici, uffici, benefici e patrimonio ecclesiastico
Le opere più importanti di Francesco Scaduto
Tra le opere storiche più importanti ricordiamo:
̶ Stato e Chiesa negli scritti politici dalla fine della lotta per l'investitura sino alla morte di Ludovico il Bavaro, edito dalla prestigiosa casa editrice Le Monnier di Firenze (1882);
̶ Il divorzio e il cristianesimo, studio storico;
̶ Stato e Chiesa sotto Leopoldo I Granduca di Toscana - 1765/179;
̶ Stato e Chiesa nelle Due Sicilie, dai Normanni ai nostri giorni.
Le opere giuridiche più importanti sono:
̶ Il diritto ecclesiastico vigente in Italia;
̶ Il consenso nelle nozze, nella professione, nell'ordinazione secondo il diritto romano, germanico e canonico;
̶ Il concetto moderno del diritto ecclesiastico.
Importanza accademica di Francesco Scaduto
Nel campo scientifico ed accademico, il merito più grande di Francesco Scaduto è considerato quello di avere compreso l'importanza di una innovazione nell'insegnamento del diritto ecclesiastico che era prima dell'unità identificato con il diritto canonico. Stato e Chiesa nelle Due Sicilie è, forse, l'opera più importante scritta da Francesco Scaduto, ancora oggi di grande attualità. Essa apparve per la prima volta a Palermo nel 1887. Lo stesso Scaduto così sintetizzava la nuova concezione del diritto ecclesiastico: «Mentre il diritto canonico doveva ritenersi un diritto vigente solo per la Chiesa, il diritto ecclesiastico ha un ben diverso centro di gravità, che è appunto e soltanto lo Stato. Da questo punto di vista, essendo lo Stato sovrano ed unico sovrano, ed essendo la Chiesa entro il suo territorio e sotto la sua vigilanza e tutela, non esiste altro diritto che quello emanato dallo Stato e da altri progettato e da esso approvato; perciò il cosiddetto diritto canonico non ha valore giuridico se non quando sia stato approvato dallo Stato e non contraddica alle sue leggi e al suo diritto pubblico. Scaduto scriveva: «La libertà dei singoli gruppi, come quella delle singole persone fisiche, non può esistere senza un organo che ne limiti la sfera d'azione, lasciandole libere fin dove non vengono a toccare la libertà degli altri e l'esistenza generale dell'orbita massima, quella dello Stato.» Prevedendo quanto sarebbe avvenuto nella Costituzione Repubblicana, dove l'articolo 7 stabilisce determinate condizioni per la Chiesa cattolica e l'articolo 8 si occupa delle altre religioni, che sono egualmente libere, ma non uguali, Scaduto scriveva: «La pretesa razionalista del privilegio per la confessione più numerosa e più forte conduce alle conseguenze del diritto della maggioranza di sopraffare la minoranza.»